Il riassunto del babbo
La Rosa
Editore
2006
Data Edizione
PANORAMICA & ANTEPRIMA
5 Capitoli
96 Pagine
SINTESI
Cinque racconti facili facili. Si leggono tutti in tre ore. Sono messi in ordine cronologico di scrittura, e si capisce subito.
C’è qualcosa di autobiografico, con CASARALTA, che è poi il nome del quartiere di Bologna in cui sono nato. Di quel posto ho tantissimi ricordi meravigliosi, anche se, a dire il vero, come posto non era un granchè. Mi è sembrato giusto dedicargli il primo racconto del libro proprio per ridare dignità a un quartiere di cui, ne sono certissimo, nessuno ha mai scritto e nessuno scriverà mai più.
C’è un po’ di storia: KEISNA, il secondo racconto. Ma è un sogno, un sogno che ci auguriamo tutti di fare, prima o poi. Un fantasma di duemila anni che ci porta a spasso tra gli stradellini di una delle città più belle del mondo.
Poi, la terza storia: UN ALTRO 11 SETTEMBRE? Non è quell’11 settembre delle torri. E’ una cronaca un po’ surreale di un episodio verosimile che sta dentro una guerra vera. Una guerra che non interessa il mondo. Quindi, non esiste. A dispetto delle centinaia di migliaia di morti che ha fatto.
BERENICE è una dolce favola di mare, che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che le navi hanno un’anima. L’ho sempre sostenuto. In questa storia, il quarto racconto, spero di averlo definitivamente dimostrato.
L’ultimo racconto occupa la metà del libro. Se non fosse irriverente, direi, come ha fatto Fenoglio per il suo “La Malora”, che è un romanzo breve. Si chiama AHMED, che è poi il nome di un delizioso bambino che ho conosciuto quando stavo a Mogadiscio. Nel racconto si mescolano verità e sogno, e nell’amalgama che ne esce non è possibile distinguere l’una dall’altro. Ma è giusto così. Perché quel Paese e quella gente avevano già, dentro, l’inarrivabile capacità di confondere i due concetti.
E’ forse per quello che li ho amati tanto.